LA CREATIVITA’
NELL’ADULTO: SIAMO TUTTI LEONARDO?
COSA FARE PER SVILUPPARLA O PER SOSTENERLA?
Quali sono le basi comuni tra la creatività di un bambino e quella di un’adulto? La creatività è presente solo in alcuni fortunati o è una capacità che conserviamo tutti,anche se nel tempo è stata sacrificata? In che modo eventualmente la possiamo recuperare e sviluppare?
La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte diceva Albert Einstein.
La creatività è il modo originale ed innovativo di accostare elementi conosciuti e sparsi,magari in campi lontani uno dall’altro per trarne un risultato a beneficio di se stessi e degli altri. E’ una dote ancora in gran parte misteriosa e di sicuro interesse di studio successivi.
Nel passato si credeva che solo poche persone geniali ne fossero dotati. I primi lavori scientifici su questo tema sono stati fatti da Henri Poincaré (1854/1912). Oggi esistono numerosi studi che confermano la tesi della presenza di questa capacità in tutti gli essere umani anche se in modo diversificato .La creatività è quindi una qualità dell’uomo, senza la quale non sarebbe stato possibile alcuno sviluppo tecnico,scientifico,dell’arte e delle civiltà.
Tutti noi abbiamo avuto l’esperienza della nascita e del particolare, strettamente individuale,primo rapporto che si istaura tra il bambino e sua madre. Seguono varie fasi che portano alla percezione nel piccolo di essere distinto e separato dalla madre. E’ una evoluzione lenta di stadi di separazione-individuazione che copre i primi tre anni di vita, che iniziano all’incirca verso i cinque mesi quando si incontra quella che Margaret Mahler ha chiamato “la nascita psicologica”. Un tempo dove si istaura un legame specifico con la propria madre.
Dal periodo di fusione con essa, dove il piccolo si crede tutt’uno con la madre sempre disponibile ad ogni bisogno di nutrimento e di accudimento e contemporaneamente la mamma sostiene l’illusione di onnipotenza di essere lui a creare la realtà esterna che risponde come per magia ad ogni suo bisogno, si perviene alla fase dove ella sostiene l’illusione che ciò che egli percepisce è una sua fantasia e che la madre è sempre presente anche quando si allontana. Viene a crearsi quello spazio chiamato da Donald Winnicot “area transazionale”,un’area di esperienza che è tra il mondo interno e il mondo esterno,Questa è sua prima esperienza immaginativa e creativa in un area di assoluta libertà di gioco e creazione. Questa è una “zona che non abbandonerà mai definitivamente, ma a cui continuerà ad attingere per tutta la vita. Qui prende forma e si sviluppa tutto ciò che, con il tempo, andrà a sostituirsi al gioco: il vivere immaginativo, il lavoro creativo scientifico.”
Stabilito che siamo tutti Leonardo e che non lo sappiamo,vediamo le varie fasi del processo creativo:
1- RACCOLTA di tutto ciò che esiste sull’argomento senza limitazioni o filtro.Fase immaginativa,di recettività,ascolto,apertura ed assenza di pregiudizio sull’argomento o problema.
2- INCUBAZIONE,elaborazione ed assimilazione delle informazione.E’ una fase passiva e i processi sottostanti sono inconsci(Corrisponde al detto ci dormo sopra) . L’inconscio è per natura più predisposto all’intuizione, ed è anche il magazzino di tutte le conoscenze,sentimenti ed emozioni.
3- FANTASTICARE senza pensare nulla di particolare in modo da rendere la mente recettiva alle intuizioni.
4- ILLUMINAZIONE quando ci si immerge nel problema e dopo avere fantasticato un po’ su di esso èuà arrivare la soluzione come se provenisse dal nulla. E’ la fase dell’evviva…eureka!
5- CONCLUSIONE, quando l’intuizione (illuminazione) viene tradotta in azione. Qui si conclude l’atto creativo.
TRUCCHI per sostenere o sviluppare la creatività:
• Diario per appuntare pensieri ed idee in qualsiasi momento.
• Mettersi in azione. L’eureka non arriva da sola se non dopo avere ricercato e sperimentato.
• Permettersi il contatto l’ascolto di se stessi.
• Permettersi di sbagliare.
• Non crearsi scadenze,altrimenti lavoriamo per obiettivo e ciò contrasta il processo creativo.
• Usare l’immaginazione.
• Cercare nuove soluzioni allineando quello che si conosce.
• Trascorrere tempo con le persone creative,con più interessi;fare cose nuove come fare viaggi,ascoltare concerti,visite musei, ecc…
• Astenersi periodicamente da ogni tipo di media
• Giocare (il gioco mette in contatto con il bambino interno).
• Non procrastinare,portare sempre a termine le cose iniziate anche se piccole.
Dott.ssa Anna Maria Lombardi
Bibliografia:
Daniel Goleman-Micael Ray-Paul Kufman,Lo spirito creativo,Ed.Rizzoli,1999
Judith Viorst,Distacchi,Ed.Frassinelli,1987
Jules Henri Poincaré,Scienza e metodo,Einaudi, 1997 ( a cura di Claudio Bartocci)
sitografia:
www.nuke.cstcs.it
www.psicoterapiapsicologia.it
www.europa.uniroma3.it
www.treccani.it
www.nuovoeutile.it
5/8/2014 (c) diritti riservati
Pubblicata anche sulla pagina facebook: Psicologia,fiori di Bach e dintorni
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