lunedì 10 novembre 2014


LA RELAZIONE…E’ POSSIBILE MIGLIORARLA? 


La relazione è un rapporto, un legame ,un vincolo di reciprocità, in cui acquista un notevole significato la qualità del vissuto di ogni suo partecipante (esiste anche una relazione che noi tratteniamo con noi stessi ,ma di questa parleremo in un’articolo futuro). Nel rapporto con l’altro l’uomo si riflette,si definisce,si differenzia,diventa soggetto. L’Io può esistere solo in funzione ad un Tu,ad un altro da me e non solo come atto di conoscenza,ma come bisogno di riconoscimento, di ricevere cure ed amore,nel senso più ampio del termine. 
Le persone quando si incontrano portano con sé un bagaglio di esperienze vissute, fin dalla primissima infanzia, nelle famiglie di appartenenza dove hanno acquisito i modelli di relazione che poi tenderanno a riemergere durante i rapporti successivi, soprattutto se hanno implicazioni affettive durature. A queste esperienze si accompagnano e si intersecano tutte le altre affrontate nella frequentazione sociale:scuola,adulti con ruoli significativi,coetanei,ricreazione,rapporti con l'altro sesso,lavoro...ecc. In estrema sintesi possiamo dire che ognuno di noi è portatore di modelli di riferimento,di saperi,di abitudini,di credenze, di bisogni e di aspettative più o meno coscienti.
Nessun rapporto umano può crescere se non c’è rispetto ed educazione e questo è valido anche e a maggior ragione per il rapporto a due. Quando un’Io si confronta con un Tu i conflitti sono inevitabili,e dipende da ognuno di noi,dalla nostra maturità, saperli affrontare,superarli e sapere trarre i giusti insegnamenti di crescita e di sviluppo,ma per farlo dobbiamo imparare ad aprirci all’altro,accogliere le sue istanze,comprendere i suoi bisogni e rispettare la diversità.
L’uomo e la donna hanno un differente modo di approccio ai sentimenti che turbano le loro relazioni, in particolare modo quelle che presentano gradi diversi di conflittualità. Essi hanno generalmente bisogno di sintonizzare le loro emozioni dell’uno rispetto all’altro. Esiste però un problema non di poco conto: gli uomini e le donne hanno un modo di sintonizzare le emozioni differenti così come lo sono le attitudini mentali e il loro modo di comunicare i sentimenti. E, mentre la donna è più portata verso una propria maggiore intimità ed una comunicazione verbale ed intuitiva dei sentimenti,l’uomo ha una più naturale propensione per la logica e per l’ attività spazio-temporale. 
Nonostante tutto è possibile modificare il nostro modo di stare in una relazione,“sembra, infatti, che le relazioni interpersonali abbiano il potere di influenzare in modo significativo lo sviluppo delle strutture cerebrali nel corso dell’intera esistenza umana e in particolare nei primi anni di vita. Le relazioni con gli altri, le quotidiane esperienze interpersonali, cioè, possono contribuire a plasmare il cervello umano, «provocando l’attivazione di determinati circuiti, consolidando collegamenti preesistenti e inducendo la creazione di nuove sinapsi”.

SOLO ALCUNI SUGGERIMENTI

Daniel Goleman nel suo libro “ Intelligenza emotiva”suggerisce all’uomo di non evitare il conflitto,ma di capire che una rimostranza o un disaccordo e i toni accalorati usati tante volte dalle donne all’interno della relazione potrebbe anche indicare,salvo casi particolari, l'interesse a mantenere vivo e interessante il rapporto , piuttosto che significare una aperta ostilità verso il patner, esse mostrano l’intensità di ciò che sentono e percepiscono circa l’argomento della discussione. 
E’ sempre bene elaborare il rancore da parte dei costituenti la relazione, come del resto andrebbe fatto anche per le altre emozioni,soprattutto se negative ed evitare così l’effetto di scoppio della pressione emotiva. Per l’uomo è importante non precipitarsi a chiudere,tagliar corto ed offrire soluzioni belle e pronte, che darebbe alla donna l’impressione di non essere compresa nei propri sentimenti e svilita,bensì di mostrare di“ascoltarla”,di“empatizzare”con lei ed “ac-cogliere” i suoi sentimenti anche quando questi sono intensi o non si condivide la stessa opinione. Una soluzione bella e pronta può essere interpretata dalla donna come un modo sbrigativo di liquidare il proprio sentire dal punto di vista emozionale e di non essere presa in considerazione in quanto persona.
Empatia ed accoglienza sono un valore per una sana relazione e riguarda entrambi i patners componenti la relazione.
Le donne dovrebbero imparare,a loro volta, ad usare la protesta,far presente la o le cose che l’hanno ferite e non attaccare in alcun modo la persona comprendendo,tanto per fare un esempio, che un conto è dire:quello che hai fatto mi ha disturbata,mi ha causato malessere e un conto è dire sei un’irresponsabile come sempre.
Imparare a riconoscere e gestire i pensieri e i sentimenti che hanno portato al tipo di espressione forte e totalizzante e lasciarli correre per la loro strada,senza legare alcun ragionamento ad essi. Mettere in evidenza le volte che la persona ha avuto un buon comportamento o è stata amorevole o delicata nei loro confronti. 
Uno dei segreti in una discussione consiste nel dare spazio all’altro,lasciare che spieghi fino in fondo ciò che vuole dire circa l’argomento. L’ascolto se è vero e senza stare sulle difensive, fa già parte del riconoscimento dei sentimenti dell’altro e del rispetto dovuto alla persona. Ascoltare e lasciare parlare,rispettare i turni d’intervento riguardano sempre tutti e fanno anche parte di una comunicazione efficace.

PER RIFLETTERE: alcune frasi di vari autori

• Non si diventa “uomini completi” da soli, ma unicamente assieme ad altri. 
(D. Bonhoeffer)
• Lo scopo della relazione è la sua stessa essenza, ovvero il contatto con il Tu; poiché attraverso il contatto ogni Tu coglie un alito del Tu, cioè della vita eterna. Chi sta nella relazione partecipa a una realtà, cioè a un essere, che non è puramente in lui né puramente fuori di lui. Tutta la realtà è un agire cui io partecipo senza potermi adattare a essa. Dove non v'è partecipazione non v'è nemmeno realtà. Dove v'è egoismo non v'è realtà. La partecipazione è tanto più completa quanto più immediato è il contatto del Tu. È la partecipazione alla realtà che fa l'Io reale; ed esso è tanto più reale quanto più completa è la partecipazione. 
(M.Buber)
• I rapporti umani sono spesso un disastro perché gran parte dell'umanità non capisce che entrare nel cuore delle persone non è una conquista ma una straordinaria opportunità.
(Anonimo)

• Lo scopo di una relazione è di decidere quale parte di voi stessi vi piacerebbe che «venisse allo scoperto», non quale parte di un altro ,voi potreste catturare e trattenere. (Neale D.Walsch) 
• In una relazione ci sono due sognatori, son due differenti sogni.E’ necessario che tu accetti le differenze…è necessario che tu rispetti i sogni dell’altro.
(Don Miguel Ruiz)

• È nel rapporto con gli altri che si prende coscienza di sé: ed è proprio questo a rendere insopportabile il rapporto con gli altri. 
(M. Houellebecq)

• Chi crede di poter trovare in sé stesso di che fare a meno di tutti si sbaglia di grosso; ma chi crede che non si possa fare a meno di lui si sbaglia ancora di più.
François de La Rochefoucauld

• Nessuno comprende l’altro. Siamo, come ha detto il poeta, isole nel mare della vita; tra noi si inserisce il mare che ci limita e separa. Per quanto una persona si sforzi di sapere chi sia l’altra persona, non riuscirà a sapere niente se non quello che la parola dice – ombra informe sul suolo della sua possibilità di intendere.
(F. Pessoa)

• Inizia con elogi e onesto apprezzamento. Richiama l'attenzione sugli errori altrui indirettamente. Parla dei tuoi stessi errori prima di criticare le altre persone. Poni delle domande invece di dare ordini diretti... Rendi le mancanze facili a correggersi. Fai in modo che gli altri siano felici di fare ciò che suggerisci. 
(Dale Carnegie)

• Non c'è speranza di gioia ad eccezione che nelle relazioni umane. 
(Antoine de Saint-Exupery)

e per finire Carl Rogers diceva che...

"tutti abbiamo paura di cambiare. Una delle ragioni principali della resistenza a comprendere, è la paura del cambiamento: se veramente mi permetto di capire un'altra persona, posso essere cambiato da quanto comprendo."

Dott.ssa Anna Maria Lombardi 

Bibliografia:
Pietro A.Cavallieri-Andreas Tapken, , La relazione di reciprocità e l’altro nella psicologia contemporanea,in Saggi e ricerche,Ed.Nuova Umanità,2004
Carla Anna Durazzi,Aspetti psicologici delle relazioni quotidiane,relazione incontro organizzato dal Comune di Milano,1994
Daniel Goleman,intelligenza emotiva,Ed.Rizzoli,1996

Sitografia: 
www.stateofmind.it
www.benessere.com

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pubblicata anche sulla pagina facebook: Psicologia,fiori di Bach e dintorni

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